Avete mai notato le strisce bianche sul petto di pollo che acquistiamo al supermercato? Nel 90% di questi prodotti sono ben visibili ad occhio nudo.
Di certo i consumatori avranno notato questa particolarità e possiamo dire che si tratta di una cosa che interessa le confezioni di petto di pollo di goni catena di supermercati.
Ma di cosa si tratta esattamente? Dobbiamo preoccuparci?
L’allarme sulle strisce bianche sul petto di pollo
Quando ci rechiamo in un supermercato per acquistare della carne, c’è la possibilità di trovare delle strisce bianche visibili ad occhio nudo. Parliamo in particolare del petto di pollo, venduto solitamente nelle classiche vaschette ricoperte in cellophane.
Gli osservatori più attenti avranno notato queste strisce bianche sulla carne, si tratta di grasso ed è un segno inconfondibile che indica una cosa ben precisa, che scopriremo fra pochissimi.
A lanciare l’allarme è stata l’associazione animalista Essere Animali, che ha evidenziato alcune criticità della carne in un’indagine riguardante oltre 600 confezioni di petto di pollo proveniente da allevamenti convenzionali. Questa carne è stata raccolta fra il dicembre del 2023 e il gennaio dell’anno in corso, in ben 11 città italiane.
Poi questo cibo è arrivato in 38 punti vendita presi in esame dalla ricerca, ma lo scopo dell’associazione non è quello di infangare i marchi delle catene, piuttosto far luce sullo scarso benessere degli animali allevati a tale scopo.
L’iniziativa di Essere Animali vuole tutelare la vita dei polli. Questa tipologia di carne è una delle più consumate e ogni anno in Italia vengono macellati 500 milioni di polli. Nel report si legge come questi animali abbiano un tasso di crescita troppo rapido, il quale impatta negativamente sulla salute degli animali, ne compromette la capacità di movimento, provoca lesioni e anche delle deformità dolorose.
Fra gli inconvenienti dell’allevamento intensivo c’è appunto il fenomeno del white striping.
Cosa sono le strisce bianche sulla carne di pollo
L’incremento di peso eccessivamente veloce favorisce un incremento sproporzionato del petto (che è la parte più interessante dal punto di vista commerciale) e la formazione di strisce bianche, in proporzione all’entità dei danni subiti.
A spiegare il fenomeno è Massimiliano Petracci del dipartimento d Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, che ha detto: “Crescere troppo in fretta comporta uno scarso apporto di sangue e ossigeno ai muscoli. Così le fibre si infiammano e in alcuni casi muoiono, venendo sostituite dalle strisce di grasso bianche”.
In poche parole, tali strisce indicano una carne di bassa qualità, proveniente da un animale eccessivamente stressato negli allevamenti. Tale carne ha un basso valore nutrizionale e avendo anche troppo tessuto connettivo, non si digerisce facilmente.
Queste anomalie non presentano particolari rischi per i consumatori, tuttavia c’è da dire che il sapore non è ottimale e la carne risulterà leggermente più dura e fibrosa.
