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Le banche propongono aumenti al 3%. “Inaccettabile”

Le banche hanno aumentato la loro proposta di aumento salariale al 3%, dal precedente 2,5%, in un incontro che si è svolto oggi con i sindacati dell’UGT, ma le strutture considerano questo valore “inaccettabile”.

Secondo quanto riferito da una fonte sindacale a Lusa, l’incontro, che ha riunito More Union, SBN – Sindacato dei lavoratori del settore finanziario del Portogallo e SBC – Sindacato dei lavoratori bancari del Centro e il gruppo negoziale del settore bancario, si è concluso senza conclusioni, nonostante il miglioramento della proposta.

Tuttavia, la cifra è ancora lontana dall’8,5% richiesto dai sindacati.

La stessa fonte ha ricordato che ci sono state altre proposte di modifica delle clausole che gli istituti di credito non hanno voluto discutere, e “dato che oggi si è votato sulle modifiche legislative al diritto del lavoro, vogliono anche del tempo per vedere quale impatto possono avere sugli strumenti di regolamentazione collettiva”.

I sindacati hanno chiesto una “modifica delle condizioni dei mutui per la casa”, che prevedono condizioni speciali per i lavoratori bancari, chiedendo un cambiamento che tenga “conto dell’aumento dei tassi di interesse”.

“È uno dei pochi vantaggi che abbiamo nello strumento di regolamentazione collettiva”, ha sottolineato, ricordando che mentre i tassi di interesse erano bassi il tasso era praticamente “zero” e “ora aumenta mensilmente”, con i sindacati che chiedono alle banche di considerare la questione.

Sul tavolo c’è anche “l’aumento dei giorni di ferie ai fini dell’assiduità”.

La prossima riunione è prevista per il 27 febbraio.

Il Mais Sindicato, il Sindicato dos Bancários do Centro e SBN rivendicano, per quest’anno, l’8,5% di aggiornamento di tabelle e clausole di espressione monetaria.

Il gruppo di negoziazione bancaria, responsabile della revisione dell’ACT del settore, rappresenta circa 20 istituzioni finanziarie che operano in Portogallo, tra cui Santander Totta, Novo Banco e BPI.

Caixa Geral de Depósitos (CGD), BCP, Crédito Agrícola e Montepio hanno accordi propri.

Nel caso della banca pubblica, l’aumento salariale proposto è del 3%, che i sindacati hanno considerato inaccettabile.

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